Roma, 9 giugno 2020
Fase 2: l’Unione Nazionale delle Camere Civili (UNCC)
chiede la completa riapertura dei Tribunali e lancia l’hashtag
#GiustiziainAula
Il Presidente de Notaristefani: «Il telelavoro nella giustizia non funziona, per questo stiamo vivendo una grave situazione di paralisi. Ora occorre riaprire tutto: la giustizia deve tornare a essere amministrata in Tribunale, non attraverso lo schermo di un computer».
Roma, 8 giugno 2020 – L’Unione Nazionale delle Camere Civili – UNCC, l’Associazione maggiormente rappresentativa degli Avvocati civilisti italiani, lancia un appello rivolto al Ministro delle Giustizia, Alfonso Bonafede, chiedendo che si trovino al più presto soluzioni concrete per la riapertura dei Tribunali e per un’autentica ripartenza della giustizia italiana.
«Nonostante la “fase 2” della giustizia sia ufficialmente iniziata lo scorso 12 maggio, in tutto il Paese stiamo vivendo una situazione di paralisi totale – dichiara l’Avv. Antonio de Notaristefani, Presidente di UNCC – La disciplina vigente prevede che i Tribunali restino sostanzialmente chiusi e che siano i Capi dei singoli Uffici giudiziari a regolare il funzionamento della giustizia con sistemi di telelavoro. La realtà, però, è che lo smart working non è implementabile nel mondo della giustizia, perché i cancellieri non possono accedere da remoto alle reti telematiche dei Tribunali: questo causa una grave situazione di paralisi dell’intera amministrazione giudiziaria».
Per questo, UNCC chiede al ministro che sia invertita la prospettiva del problema: «Tutto ciò è dovuto al fatto che la normativa vigente si basa ancora sulle disposizioni emanate a inizio marzo, in un periodo cioè di emergenza acuta, in cui è stata comprensibilmente imposta la chiusura dei Tribunali. Oggi però la situazione sanitaria in Italia è del tutto diversa e non può più giustificare tali disposizioni. Per questo, occorre ribaltare la prospettiva del problema: così come si sono riaperti – pur nel rispetto delle norme anti-assembramento – bar, ristoranti, palestre e stabilimenti balneari, allo stesso modo bisogna che la norma preveda la riapertura di tutti i Tribunali italiani. Se poi qualche struttura giudiziaria, nell’attuale situazione epidemiologica, dovesse risultare tuttora poco sicura, che sia il Presidente di quella struttura, sentita la Asl di competenza, a prendersi la responsabilità di non riaprire il proprio Palazzo di giustizia: in quel caso si prenderanno specifici provvedimenti per risolvere la situazione».
UNCC ribadisce l’assoluta necessità di ripartire in sicurezza e di ristabilire quanto prima una situazione di normalità nei Tribunali italiani. A questo scopo, l’Unione Nazionale delle Camere Civili ha deciso di avviare sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram) una campagna di coinvolgimento sul tema, lanciando l’hashtag #GiustiziainAula: professionisti del settore e semplici cittadini sono invitati a utilizzarlo e condividerlo.
«La ripresa della giustizia – conclude de Notaristefani – è indispensabile perché torni a essere garantita ai cittadini e alle imprese la possibilità di tutelare i propri diritti e di far valere le proprie ragioni, assicurando a tutti un processo giusto, con tempi certi, che si svolga davanti a un giudice, come prescrive l’art. 111 della Costituzione, e pubblicamente, come impone l’art. 6 della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo. Allo stesso modo, è indispensabile anche per la sopravvivenza economica della classe forense. L’emergenza è finita e la giustizia deve tornare a essere amministrata nelle aule di Tribunale, non attraverso lo schermo di un computer».