E’ di oggi un’ANSA che riporta un intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando in tema di riforma della legge fallimentare e informatizzazione. La riportiamo di seguito integralmente:
=Giustizia: Orlando, il diritto fallimentare non funziona ”Una legge per cambiarlo, così rafforziamo le imprese”
(ANSA) – ROMA, 27 DIC – “La nuova legge sulla ”crisi d”impresa” può cambiare radicalmente le modalità attraverso cui la giustizia impatta sulle situazioni di crisi. Cambia lo spirito: non più provocare il fallimento con la sanzione, causa anche di uno stigma sociale, ma prevenirlo”. Così, in un’intervista a Stampa e Secolo XIX, il ministro della Giustizia Andrea Orlando illustra il ddl che rivoluzionerà il diritto fallimentare. “Si anticipa molto l”analisi di una situazione di difficoltà, con procedure che consentono di intervenire quando le situazioni non sono ancora radicalmente compromesse; si cerca di superare il fenomeno dei finti concordati che hanno segnato un po’ troppo questa stagione di fallimenti coperti; una disciplina più significativa per il sostegno alla ristrutturazione”, spiega. “L’intervento mirerà a preservare per quanto possibile il patrimonio imprenditoriale e finanziario di un’ impresa, in modo da rafforzare la capacità imprenditoriale complessiva del Paese. Allo stesso tempo l’obiettivo è ridurre i tempi, in modo da evitare quel processo di depauperamento patrimoniale che di solito è l’inevitabile conseguenza di procedure fallimentari troppo lunghe. Bloccare gli asset per tempi lunghi alla fine li rende inutilizzabili o comunque fortemente danneggiati”. “Uno strumento formidabile sarà il portale unico delle aste giudiziarie, che consentirà al creditore di rivalersi non più soltanto sui beni del debitore, ma su tutti i beni che complessivamente sono immessi in questo circuito”. “Ci sarà un investimento senza precedenti sull’informatizzazione: l’anno prossimo spenderemo il triplo del 2015, passando da 50 a 150 milioni di euro. Nei tribunali, poi, arrivano forze fresche: 1000 nuovi assunti e 3000 trasferiti dalle ex Province”.(ANSA).