(ANSA) – ROMA, 19 DIC – “Anche il governo delle ‘larghe intese non si comprende bene da chi ispirato ‘spara’ sulla figura dell’avvocato, e utilizza il settore dell’amministrazione della giustizia come il salvadanaio da cui attingere, a spese ovviamente del cittadino e delle imprese”. L’Associazione nazionale forense esprime “forti perplessita’” sul ddl sul processo civile approvato dal Consiglio dei ministri e parla di norme punitive per l’avvocatura e dannose per i cittadini. E’ un “danno” per i cittadini la norma che prevede che il Giudice possa rimettere alle parti la scelta se richiedere la motivazione estesa ai fini della impugnazione della sentenza, previo pagamento di una quota del contributo unificato dovuto per il giudizio successivo, “che altro non e’ che una sorta di sentenza a pagamento”, osserva il segretario Ester Perifano. Ed e’ “ingiustificata, immotivata, inaccettabile”, la disposizione sulla possibile responsabilita’ solidale dell’avvocato nel caso di condanna per lite temeraria: “ancora una volta si vuole ‘punire’ solo e soltanto gli avvocati, quali responsabili unici del degrado della giustizia. E’ una norma che macchia irrimediabilmente l’intero provvedimento”. Per il resto del provvedimento si tratta di “proposte di ben poco rilievo, di efficacia discutibile e di orizzonte limitato e parziale” .