MISURE URGENTI PER LA GIUSTIZIA CIVILE

26.10.2020 – Era chiaro a tutti da giorni che a breve sarebbe arrivato un nuovo intervento; per questo, sabato l’Uncc ha inoltrato al Ministero alcune proposte che spera possano contribuire a cercare di evitare un ulteriore blocco della giustizia civile, e che possono essere sintetizzate così:

1) semplificare la trattazione scritta, prevedendo che:

A) le relative note debbano essere prodotte soltanto se l’avvocato deve formulare richieste nuove o modificare quelle esistenti, altrimenti valgono le precedenti;

B)in caso di deposito, le note devono essere inoltrate via mail, oltre che al collega, anche al giudice, al suo indirizzo istituzionale, ed altrettanto deve avvenire con i provvedimenti;

C) per le udienze in presenza, ferma restando la facoltà per gli avvocati di partecipare in videoconferenza, sia obbligatoria la fissazione di un orario, con un intervallo minimo predeterminato per legge, e comunque il divieto di fissare più cause alla stessa ora;

D) i 3.000 computer già acquistati (e quelli che dovrebbero arrivare, non è chiaro quando) cui sarebbe consentito il collegamento da remoto, siano destinati ad una task force di personale dedicata a fare fronte alle situazioni di sovraccarico, dovunque esse si verifichino;

2) l’eventuale contagio dell’avvocato sia tipizzato per legge come causa di rimessione in termini rispetto a qualsiasi decadenza o preclusione, anche in relazione alle impugnazioni;

3) l’attività di Cancelleria venga semplificata, consentendo che formulazione ed evasione delle richieste possa avvenire via mail, e permettendo agli avvocati di spedire le copie esecutive del titolo, se dichiarato tale dal giudice.

È evidente che si tratta non di soluzioni ottimali, ma di misure provvisorie, parziali e minime, che si spera possano contribuire ad alleggerire un carico che altrimenti molti Uffici giudiziari hanno già dimostrato di non essere in grado di riuscire a reggere.

E, soprattutto, si tratta di misure che possono essere di immediata adozione ed applicazione: un altro lockdown della Giustizia non ce lo possiamo permettere, ne’ i cittadini ne’ noi!

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